Disturbi alimentari, un titolo che può suscitare mille idee, stati d’animo e ipotesi.
I Disturbi da Comportamento Alimentare (DCA) sono a tutti gli effetti una patologia riconosciuta.
Anoressia, Bulimia, Binge Eating sono alcune delle forme che si possono manifestare quando si inizia ad avere un pessimo rapporto con il cibo, tanto da diventare una fonte in cui rifugiarsi o il peggior nemico di noi stessi.
Da persona informata sui fatti ed ex obesa mi sembra giusto scrivere quest’articolo fer farvi una carellata generale dei sintomi sia a livello fisico che psicosomatico.
Da quando sono approdata nel mondo del fitness e della sana alimentazione, spesso sono incappata in questi argomenti, tanto da portare alta la mia bandiera nella più totale solidarietà a questo tipo di problema.
Oggi vedremo a grandi linee le tipologie e i sintomi di queste patologie, che influenza hanno nella nostra vita e come vengono correlate insieme all’allenamento.
Inizio col dire che se ne parlo è perchè so come ci si sente e cosa si prova, per questo mi sto concentrando su questa tipo di aiuto.
Cosa sono i Disturbi del Comportamento Alimentare
I Disturbi del Comportamento Alimentare come abbiamo anticipato sono malattie memtali che portano ad avere un rapporto malsano con il cibo.
- Anoressia: rifiuto del cibo, controllo della propria magrezza e ossessiva ricerca nel controllare le calorie del cibo.
- Bulimia: abbuffate ricorrenti con perdita del controllo, autoinduzione del vomito, stati emotivi negativi e stress.
- Binge Eating Disorder: mangiare regolarmente troppo anche se non si ha fame. Abbuffate improvvise, ma a differenza della bulimia non viene indotto il vomito.
- Disturbi alimentari Non Altrimenti Specificati: non hanno criteri specifici, può essere che la diagnosi c’è ma non è evidente con i sintomi.
Tuttavia non è detto che se un soggetto soffra di una di queste patologie lo dia a vedere fisicamente.
Le cause sono tante e tutte diverse. Può essere una conseguenza da trauma, bisogno di controllarsi e di apparire, canoni estetici da copiare, competizione a livello sportivo e perfino a livello genetico.
A volte non ci rendiamo conto di quanto grave sia la situazione e restiamo nel nostro mondo fatto di totale negazione al problema.
Possiamo finire in una spirale che ci piò condizionare a livello fisico, psichico, sociale.
Tra di loro queste malattie hanno molto in comune. Creano frustazione e malessere interiore, gli episodi avvengono spesso in solitaria lontano dai propri cari e amici. Ci si sente fisicamente inadeguati, ci vediamo male, spesso ci puniamo con sensi di colpa, abbiamo paura di partecipare a cene, eventi, momenti in genere in cui il protagonista è il cibo.
Spesso questi disturbi si manifestano anche in atlet* per la smania di arrivare dritto all’obiettivo.
Essere magr*, aspirare ad un canone estetico da competitor. A seconda dello sport che si frequenta il legame che lega l’allenamento e le diete restrittive sono sempre più forti tanto da portare l’atleta a programmi alimentari molto duri.
In sport in cui la magrezza è sinonimo di vantaggio come Ciclismo, Equitazione, Corsa
Sport estetici come Danza, Bodybuilding, Pattinaggio artistico, Aerobica
Sport in cui la magrazza rientra come categoria come Bodybuilding, Powerlifting, Judo, Karate
(Fonte dati Beals e Manroe, 1994)
Fasi dei Disturbi Alimentari
Ci ho messo un po’ durante il mio percorso di cambiamento ad accettare che ero così perchè mi feci del male da sola.
Ma passare dal rifiutare il problema a chiedere aiuto il passaggio e lungo e tortuoso e credetemi se vi dico che è difficilissimo.
Quando ti continuano a dire sempre le stesse cose in tono duro può essere deleterio:
– Ma mangi?
– Mangi troppo?
– Mettiti a dieta!
-Fatti curare!
Oppure seguire pagine e metodi farlocchi che ti creano solo scompensi a livello fisico e mentale, i social sono pieni di questi esempi e si fa presto a cadere nella trappola pur di aspirare al corpo che si è sempre sognato, ma il pericolo è dietro l’angolo.
Vedendo che la dieta non fa ottenere i risultati sperati, la frustrazione avanza e si inizia ad aumentare l’introito calorico, per poi sentirsi in colpa, digiunare o punirsi.
Le fasi dei DCA sono 3 in particolare:
- Seguire una dieta non appropriata
- Alimentazione disordinata
- Disturbo conclamato
Ve le traduco nei miei tre passaggi:
- Mi mettevo a dieta restrittiva
- Iniziavo a vacillare dopo qualche giorno
- Mangiavo il doppio e nascondevo le carte delle confezioni in giro
Come comportarsi con i Disturbi Alimentari
Non ho la soluzione a portata di mano, ma posso assicurarti che non sei sol*, che là fuori è pieno di gente che può aiutarti ad uscire dal tunnel.
Chiedere aiuto non è da perdenti, chiedere aiuto è un segno di maturità e di responsabilità nei confronti di noi stessi.
Sono sempre più convinta che medici, trainer e psicologi devono collaborare insieme per stabilire un percorso adeguato alle esigenze della persona nello specifico
Si dovrà prestare attenzione alle condizioni fisiche, calibrare dieta, allenamento e supporto morale.
Aggiungo anche, avere un certo tatto con queste persone durante le loro prime esperienze in palestra, il che non guasta mai visto i tempi.
E voi che uscite allo scoperto ricordatevi che non siete sol* ! il vostro coraggio è da premiare, reagire davanti alle difficoltà è il primo passo per venirne fuori.
Senza fretta, ma senza sosta.
GOETHE
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